Uscirsene col passeggino per le strade
del borgo natio è sempre bello. Un elettrizzante percorso nella variegata creatività delle barriere
architettoniche. Meglio che un training di Parkour in
una qualche banlieu marsigliese.
Ad un certo punto, mi trovo su un
marciapiede largo circa tre metri. Il percorso è sbarrato da un Suv gigantesco, grosso quanto una stanza, parcheggiato di traverso.Perché prendersela? Attendo con pazienza, gomiti sulle manigle, mandibola poggiata sull'avambraccio. Come a dire, continua pure il tuo addestramento col panzer per l'invasione terrestre della Siria, non abbiamo mica fretta noi.
Il conduttore prima di partire abbassa il finestrino, mi chiama, e mi
sorride a 32 denti.
E' Ugo, l'inseparabile compagno di
giochi del più verde dei decenni.
Non c'è niente da fare, è sempre emozionante rivedere persone tanto
care.
Nessun commento:
Posta un commento