Teatro de la Samaritaine |
Si prenda, Rue de la Samaritaine, un vicoletto sperduto nei meandri di Marolles. Non ti sogneresti mai di passarci e non è nemmeno semplice individuarlo sulla carta. Ci arrivi in un giorno uggioso, l'ambientazione è spenta. I vicoli circostanti inanimati, resi morti dal grigiore del cielo uggioso e dalla pioggia.
Poi imbrocchi l'angolo giusto e ti trovi, di colpo, nel mezzo schiamazzi di una festa di quartiere. Gli abitanti sono allegramente seduti lungo tavolate disposte per tutta la lunghezza del vicolo, felici come se si trovassero a Capri.
Del teatro neanche l'ombra. Eppure il voucher parla chiaro: rue de la Samaritaine 17. Riguardi e ancora non vedi niente. Aguzzi la vista e solo allora scorgi una porticina, sotto una piccola insegna. É alta massimo un metro e mezzo e da su un cunicolo. Ci si deve curvare per entrare e finalmente il teatro si materializza. Bar/foyer, biglietteria, bagno, pubblico. Tutto concentrato nello spazio di un'arcata d'accesso ad una cantina sotterranea. La sala è piena di gente, seduta davanti ad un palco di 10 metri quadri. Escono gli attori e l'ora e mezza vola via.
C'è un altro luogo dove Arsene50 ci conduce quasi tutti i venerdì con babysitter. È il cinema Aventure.
Sebbene si trovi a due passi dalla borsa in pochi lo conoscono. È ben occultato nel mezzo di un involucro di case antiche il cui interno è stato trasformato in galleria commerciale coperta. Una delle tante del centro risalenti all'epoca bella della Brussellizzazione. Percorrendola in senso orario, in corripondenza delle tre, ti trovi difronte l'entrata del cinema. É un multisala dall'insegna stile cinema americano anni 70. I film sono però di qualità e senza di pubblicità.
L'altro giorno c'era confusione insolita. Entriamo e ci troviamo in una sala dove, al posto di un film, c'è una festa brasiliana con musica dal vivo. Non c'è un posto vuoto. Si beve e si balla. Ci dimentichiamo del film e l'addetto viene a ricordarcelo.
Si tratta di una commedia belga 'Je suis supporter du Standard', una caricatura spietata del tifoso tipico per il sollazzo estremo di colei che mi ha portato il muso per un ora per averla costretta a vedere un film sul calcio.
La saletta ovattata è tapezzata di azzurro con poltrone alte, larghe e soffici e visione initerrotta per l'architettura a tribuna. La proiezione film procede mentre, dall'altro lato arrivano come una eco soffocata i rumori della festa che continua imperterrita.
Lunga vita al cinema Aventure.
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