sabato 27 novembre 2010

Era ora!


Marchionne chiede lavoro flessibile. Bonanni risponde, e noi glielo daremo! (ieri, SkyTg24).
Qualcuno con le idee chiare era quello di cui c'era veramente bisogno.

Adesso sarà finalmente possibile:
-Decidere di andare a lavorare quando piove e non andarci col sole.
-Chiamare in ufficio di sabato e dire
'Oggi vengo perché ho il mutuo da pagare, quanto a domani mi riservo di farvi sapere'.
Oppure ...
'E' vero che sono le due di notte ma dato che non riesco a dormire tanto vale che venga proprio a lavorare. Mi guadagno un po' di straordinario notturno e non c'è manco traffico'.

-Si potrà restringere le vacanze quando si ha il conto in rosso ed espanderle nel caso opposto. Tipo: 'Ho appena ricevuto un lascito. Domani parto in viaggio per qualche mese nell'oceano indiano, in catamarano. Sarà mia premura informarvi della data del mio ritorno'.

E' quello che intendono, no?

6 commenti:

  1. è quello che intendono per loro temo...

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  2. Da leggere:
    http://www.paolobarnard.info/terraciano.htm

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  3. @Chicco riporti alla memoria un nome importante.
    Il nome di una persona semplice che ha perso la vita per scioperare.

    da premettere che concordo con quello che scrive Barnard sui sindacati,
    ci tengo a dire che gesti eclatanti come quelli di Mariarca Terracciano purtroppo non servono.

    L'unico risultato, purtroppo, concreto è che ha lasciato due figli senza madre.
    Non posso nemmeno lontanamente immaginare la sua disperazione, ma morire e lasciare due orfani non so a cosa ed a chi sia servito.

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  4. @top,
    Ma sei sicuro? Credi che due personcine così a modo stiano provando a pagare meno la gente facendola lavorare di più, (che poi quello che tutti i datori di lavoro fanno dalla notte dei tempi)?
    Chiamando la cosa labour flexibility ma solo per gabbare i gonzi a livello mediatico?
    Dai, ma cosa dici mai?

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  5. Comunque, la tendenza alla compressione del potere d'acquisto dei salari va avanti da qualche decennio ed è generalizzata.

    Ed è avvenuta anche dove non c'è l'euro. Per me non è l'euro il problema ma il modo in cui è stato fatto e ne stiamo avendo l'ulteriore riprova in questi giorni in Irlanda.

    C'è un saggio di Rifkin, La fine del lavoro, che secondo me spiega in modo lucidissimo quello che sta avvenendo (ed è un testo egli anni 90). Soprattutto a livello economico e tecnologico.

    Tutto questi poi a livello politico è stato accentuato dal trionfo del nefasto dogmatismo liberale/liberista che non cessa di fare danni e che nonostante ciò continua a riscuotere il consenso delle opinioni pubbliche.

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  6. In effetti sono troppo buoni non è possibile.
    Penso sempre male, mea culpa.

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