mercoledì 20 ottobre 2010

Vivere sulla nuvola









La rete e le nuove tecnologie hanno migliorato la vita di molti. Ad alcuni invece l'hanno completamente trasformata. Parlo dei  tecno-savvy. Una generazione di minimalisti digitali che puó accedere alla propria musica, foto, film e libri da ogni computer al mondo. Per costoro le collezioni di libri, CD e DVD ma anche della TV stessa diventano assolutamente superflui.
Leggevo a riguardo un articolo su uno dei giornali che danno gratuitamente in giro dove si raccontava qualcuna delle loro storie.
Non ho collezioni di CD e DVD e sto buttando via tutti i miei libri dato che ora posso leggerli sul mio iPad, dice una.  
I libri e gli oggetti sono ingombro e adesso mi sento libera di alzarmi e partire per qualunque destinazione nel mondo. Riempio lo zaino con qualche vestito e la mia borsa con dentro il mio computer.

Che succede allora se viene rubato o si rompe?  
Niente, tutti i miei dati sono online, mi ricollego da un altro computer e ritrovo tutto lí.
E' la tecnologia Cloud che libera la gente dalla dipendenza dall'Hard Disk del proprio computer. Facebook o Flickr per le foto, google per i documenti, iPad o Amazon's kindle per i libri, hotmail, gmail o yahoo per la mail, lo streaming per la TV.

Uno scrittore londinese ha venduto il suo appartamento e ora vive in giro per hotel. Attualmente lavora a San Francisco e giudica la sua esperienza estremamente liberatoria, a suo dire, anche dal punto di vista finanziario:
Se tieni conto di mutuo, tasse comunali, bollette ed altre spese varie alla fine si scopre che ce lo si può permettere. Usando siti online ottengo ottimi prezzi e il che significa abitare in boutique hotel (piccoli hotel di lusso) per meno del mio mutuo mensile. E' incredibilmente facile vivere la iLife. Lo consiglio a tutti.

Magari si tratta della solita trovata mediatica. Oltre alla tecnologia per poter vivere così bisognerebbe essere location indipendent, disaccoppiando reddito e presenza fisica in un determinato luogo. Puó suonare utopistico ma solo in google reader ho un paio di link a blog i cui autori ci sono riusciti.

12 commenti:

  1. metà e metà.
    un pò è una trovata mediatica un pò è un "piano" attuabile.

    senza eccedere (buttare via libri? mai!), l'i-pad et simili low cost danno effettivamente un grosso vantaggio a chi deve consultare un manuale, o andare dritto ad un punto cercando per parola chiave su un testo scolastico per ripassare una parte particolare.
    in un apparecchietto ti porti decine di libri.

    ma il gusto di leggere un libro "puzzolente" di vecchia biblioteca, non si può sostituire con nessuna innovazione.

    vivere in albergo...bha.
    metà e metà.
    è vero che forse (parlo per me) siamo attaccati troppo all'idea di casa di proprietà e di per sempre e ci mettiamo dei pesi inutili addosso togliendoci da soli un pochino di libertà.
    Ma è pur vero che ci sono nostri ricordi d'infanzia, fissati nella memoria, che sono legati a luoghi precisi.
    Tipo la cucina di Nonna che sta ancora lì (e per fortuna pure Nonna :D)...se vivi in Albergo ti perdi delle cose che un posto tuo e solo tuo ti da.

    cerchiamo di prendere il buono del progresso, ma non diventiamo stupidi solo per essere moderni :)

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  2. Si puó peró decidere di vivere cosí e avere un punto di partenza e di ritorno, un porto sicuro, una sorta di Itaca dove magari stratificare fisicamente i propri ricordi.
    Peró in quel caso la base di partenza potrebbe non essere più una costosissima metropoli quale Londra o San Francisco.

    Sui limiti del vivere a lungo termine in albergo sono d'accordo. Ma per chi vuole vivere per un po' on the road puó andare. Da più flessibilità rispetto ad un fitto, con cotratti caparre fregature etc.
    'Dematerializzare' ti evita di dover spostare armi e bagagli di volta in volta che è
    anch'essa una gran rottura di scatole.

    Sui libri ti do ragione. Peró anche lí un buon compromesso è raggiungibile. Ti porti dietro quelli che stai leggendo, e ti procuri una copia elettronica quando hai finito per consultazioni future.

    Più in generale, non so quanto l'idea sia realizzabile, peró la trovo affascinante, devo confessarlo.

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  3. affascinante lo è di sicuro.
    sul dematerializzare certo che concordo, ma entro limiti sostenibili.
    Cioè, anch'io sto prendendo l'abitudine di partire con il minimo indispensabile ed organizzato bene.

    O meglio, mi ci abituo. é quello l'esercizio principale.

    Sui quartieri residenziali fuori mano ti do ragione.
    Dublino tra 10 anni ti sembra una realtà praticabile in questo senso?

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  4. anche io trovo l'idea molto affascinante, ma ovviamente inattuabile per tutta la vita, almeno secondo me. Per un breve periodo, anche di qualche anno, magari avrebbe senso ma ci vuole sicuramente una certa dose di coraggio e credere in se stessi.
    Sono d'accordo con vinz nell'avere una sorta di Itaca dove lasciare i vari ricordi collezionati, sicuramente aiuterebbe!

    Sull'idea di lasciare tutto online, come backup sono d'accordo, se subisci un furto in casa o qualcosa d'inatteso accade, beh l'idea di avere almeno tutte le foto su picasaweb o altri dati su dropbox, beh a quella ci ho pensato e sto per comprare spazio come backup, mi sembra qualcosa quasi di indispensabile oggi come oggi, almeno un po' dobbiamo spostarci su un nuvola:)

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  5. Top,
    In realtà stavo pensando ad un villaggio di pescatori in Costarica, o in mancanza, a Rossano Calabro:)
    Ma se tu intendevi la periferia di Dublino, perché no? De gustibus....

    Andima,
    Nell'articolo viene descritta l'estremizzazione dell'idea. Nulla ci vieta di prendere quanto più ci confa di quel modello di vita, lasciando da parte quanto non ci è adatto.
    Quanto a Dropbox mi sa peró che oltre i 2 giga è a pagamento

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  6. Flickr per le foto :D

    Rossano calabro...mmmm mi alletti.
    Ma io per un pò ho bisogno di nord europa, poi si vede :D

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  7. si' dropbox poi si paga, ma anche picasaweb, io pago 20 dollari per 80GB l'anno, siccome ho un 27GB di foto che vanno aumentando in modo incredibile, ho pensato di comprare spazio e avere un backup sicuro:)

    Flickr non l'ho mai usato, ho scelto picasaweb più che altro per l'integrazione Picasa il programma, un click e un intero album si trasferisce online, si invia ad un amico, etc. Flickr ha qualcosa del genere?

    Tornando al discorso del post, in fondo viviamo già un pezzo della nostra esistenza nelle nuvole, certo non a quei livelli estremizzati, ma per dirne una, ho da poco un cellulare su cui gira Android, con due click si e' sincronizzato con account gmail e facebook e mi son ritrovato con praticamente il curriculum vitae di un sacco di gente, sul mio cellulare: indirizzo email, numero di telefono, compleanno, città, foto.. insomma, comodo, ma la cosa mi ha fatto anche un po' paura!

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  8. Bhe Flickr per le foto, ti da per il canone annuale uno spazio che è infinito.
    se questo non è comodo...

    picasa ha dalla sua il software comodo comodo per uppare le foto, ma alla fine l'importante è tenerle al sicuro non come le uppi.
    flickr a pagamento magari ha qualcosa di simile.

    e si, siamo già nelle nuvole...ma ancora non ne siamo ben consapevoli.

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  9. Alla fine si potrebbe sintetizzare riguardo alla iLife che c'è una difficoltà ed un pericolo.

    La difficoltà sta nel conseguire la Location indipendence. E' sempre più teoricamente e tecnicamente possibile ma ben lontana dall'essere una condizione generale ed accettata.

    Il pericolo è quello di mettersi alla mercé dei 'padroni' della nuvola o delle nuvole. Se tutta la mia vita è su un server vuol dire che c'è qualcuno che potra sapere tutto su quello che faccio, quello che scrivo e dico, potrà accedere alle mie foto e ai miei video.
    E questo in effetti fa paura.

    Forse prima di caricare sui server bisognerebbe criptare...

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  10. Criptare o farsi il proprio serverino...cosa inutile ed impraticabile.
    Non ci resta che la prima opzione; se uno ci pensa però, in realtà le nostre foto perse in mezzo a milione di altre foto e come fossero già criptate.
    Tuttavia secca anche a me "delocalizzare" le mie cose.

    Il grande fratello al momento già esiste, in pochi anni a google abbiamo dato accesso alla nostra vita volontariamente.
    Usiamo gmail per la posta, blogger per tenere un blog,picasa per le foto, youtube per caricare i nostri video e salvare i nostri brani preferiti, Android sui cellulari...ed è solo l'inizio.

    Tutto concentrato nelle mani di un solo colosso.
    Ci penso spesso a questa cosa, sono diventato google dipendente.

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  11. Bah, il "materiale e tangibile" non morirà mai per fortuna, guarda la rinascita del vinile!

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  12. Belgu,
    Ma pure io, eh. Non ho mai buttato via niente che fosse una vhs, un vinile, un libro, un pelouche. E se per questo manco una rivista porno ( avessi ovviamete mai saputo in vita mia cosa fosse.....)

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