sabato 2 ottobre 2010

Aspirina per tutti




Questa settimana il traffico aereo in Belgio è stato paralizzato da uno sciopero improvviso dei controllori di volo. Basta, scrive qualcuno in un forum, facciamola finita e privatizziamo tutto. Alla stregua di quel dottore che cura tutte le malattie con l'aspirina.

Mi viene in mente a riguardo una notizia recente. Si riferisce ad alcuni promettenti sviluppi nella lotta ai tumori.
Un gruppo di studiosi, si legge, avrebbe creato una molecola che disorienterebbe il cancro facendolo regredire. Anche i costi delle terapie sarebbero drasticamente abbattuti rispetto ai trattamenti esistenti. Ma le case farmaceutiche sono fredde a riguardo. In breve la ricerca è spacciata.
Ora ce la si può prendere contro il cinismo e l'avidità delle case farmaceutiche. Ma è puerile. Esse sono, come tutte le altre, imprese a fini di lucro. E' scritto a chiare lettere nelle legislazioni commerciali, senza equivoci o fraintendimenti. Esistono per produrre profitti, punto e basta. Non per curare il cancro. E' un po' come indignarsi se un tostapane non fa il caffè. Non è stato progettato per quello.

Un amministratore che perseguisse scopi più umanitari rispetto a quelli fissatigli a chiare lettere dalla legge potrebbe essere citato in giudizio dagli azionisti. E' successo.
Del resto una qualunque organizzazione umana è cosa ben diversa dalla sommatoria degli individui che la compongono. Sviluppa una 'personalità' sua. Le decisioni sono distribuite, nello spazio e nel tempo, raramente sono attribuibili ad una singola persona. Ecco perché il diritto penale, applicabile all'individuo, non funziona. Le sanzione possono essere solo a carattere economico. Multe, risarcimenti, revoche di licenze etc.
Per cui ripettare o meno leggi o regolamenti diviene per una società una scelta gestionale come tutte le altre. Come nel famoso caso di GM negli USA dove si decise di lasciare sul mercato una vettura con un difetto di progettazione. Sebbene questo causasse incidenti mortali il costo dei risarcimenti risultava comunque inferiore a quelli di riprogettazione e si decise di non fare nulla.

Il problema non è il fatto che le imprese puntino a massimizzare i profitti. Esistono per quello. Il problema sta nel voler fare il caffè col tostapane, nel voler curare tutto con l'aspirina. E' il dogma liberale che vede nel privato la soluzione di tutti mali. Se per una impresa il profitto viene prima, per la società in quanto tale dovrebbe invece essere più importante, per dirne una, debellare il cancro.

Con i controllori di volo belgi, comunque, sono incazzato nero. Dovevo rientrare in Italia per un matrimonio di una cugina. Quelli dove ti fanno le domande più strane. Come mai alla tua veneranda età non sei ancora sposato? E come mai non hai ancora figli?  Come mai non ci si fa tutti una bella paccata di....etc, etc, etc?
No. Quando si sciopera si sciopera. Non si cambia idea all'ultimo minuto per futili motivi!

3 commenti:

  1. ma quindi sei contento oppure no di saltare questo matrimonio?
    in conclusione di post mi è parso di si XD.

    riguardo alle multinazionali cattive...bhe lo sono.
    ed è stupido indignarsi per le ragioni che tu hai esposto con chiarezza.

    purtroppo il pubblico tante volte agisce male...e via di privatizzazioni selvagge ed ancor più dannose.

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  2. Top, non lo salto il matrimonio :)

    Cmq, le società commerciali non sono cattive. Per capirci, se uno deve farsi un toast il tostapane va bene.

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  3. si si avevo capito il punto e lo condivido.
    questo ovviamente non vuol dire che ci si deve arrendere alle logiche di mercato, ma che non ci si deve aspettare che da quel contesto vengano fuori "buoni samaritani"

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