giovedì 21 ottobre 2010

Quello che non ci è stato detto sulle pensioni francesi

Me lo hanno spedito. Traduco e volentieri pubblico. Tanto vale per tutti i paesi.

 La vita media è aumentata, innalzando la percentuale di pensionati dal 20% del 1960 al 50% del 2050. Ma il numero di persone che contribuiscono alla sistema previdenziale è cresciuto costantemente fino al 2010. La produttività mediana è aumentata di uno sbalorditivo 500% dal 1960 al 2010. Se questa produttività è intercettata un lavoratore nel 2010 puó pagare la pensione di un pensionato con la stessa facilità con cui avrebbe potuto pagare il 20% della pensione di qualcun altro nel 1960. 
Un altro problema è che, anche attenendoci alle cifre ufficiali, il 23% dei giovani non ha lavoro e non puó contribuire alla pensione di nessuno.

Lo scenario peggiore del Orientation Council on Pensions prevede un deficit di 120 miliardi di euro nel 2010; sarebbe il  3% del PIL francese. C'è un fatto che gli allarmisti ben pagati vogliono trascurare; La Francia è un paese molto ricco. Il PIL ha raddoppiato negli ultimi vent'anni e ci si aspetta raddoppi ancora una volta per il 2050. Negli ultimi trent'anni il 10% del PIL è stato trasferito dai percettori di salario a quelli di profitto. Fa otto volte il deficit corrente del sistema pensionistico. Quando il deficit delle pensioni è causato dal trasferimento di ricchezza ai già ricchi non c'è alcuna levata di scudi nei media commerciali. Per definizione quelli che controllano i media sono già fin troppo ricchi per fregarsene delle pensioni.


Le cosidette riforme de 1993, 2003 e 2007 hanno già spinto in giù le pensioni tra il 15% e 20%. Questo ha spinto milioni di anziani sotto la soglia di povertà. Metà dei nuovi pensionati riceve meno di 1000 euro al mese. Il gruppo più colpito sono le donne che hanno fatto sacrifici allo scopo di allevare bambini, a costo di interrompere le proprie carriere.

Il rischio più grande è che il sistema contributivo venga rimpiazzato da uno basato sulla capitalizzazione. Nel 2008 abbiamo visto cosa ció comporta. Presto ci sarà un'altra misteriosa, imprevedibile
crisi e i politici consegneranno quel denaro per le pensioni ai miliardari e alle loro mega-compagnie lasciando milioni di persone troppo vecchie per lavorare e troppo giovani per morire.

In presenza di volontà politica, ci sono molte alternative. I deficit sparirebbero se sgravi fiscali e sussidi per i più ricchi fossero eliminati. Basti considerare questa cifra; i dividendi ammontano al 10% del PIL francese.

Come spesso capita, non ci sono "forze oggettive" che rendono i tagli alle pensioni una "sfortunata necessità"; c'è solo l'avidità dei ricchi e le loro bugie.
Resa incondizionata o resistenza; la scelta sta a noi, in Francia e dovunque.

Per saperne di più su sulla battaglia in corso segui i seguenti link:
1, 2, 3, 4. e su quanto i media riportano: a, b, c, d, e .

13 commenti:

  1. lo leggi Paolo Barnard?
    l'articolo sembra suo.


    le considerazioni sono agghiaccianti.
    e mi torna la solita domanda, applicata al tema pensioni ma anche all'emergenza rifiuti che NON c'è e che NON stiamo vivendo perché era già stata brillantemente risolta nel 2008...

    noi cosa possiamo fare?
    se c'è qualcosa che io posso fare perché non la sto facendo?
    non sono impazzito e non sono diventato Marzullo. mi pongo veramente delle domande.

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  2. Non sapevo di Paolo Barnard. Grazie per la segnalazione.
    Questa peró è la traduzione di una email mandata in giro da un sindacato francese.
    Magari sarà, anzi di sicuro lo è, un punto di vista di parte. Eppure si fanno considerazioni che sembrano avere una logica evidente eppure quasi mai menzionata quando si parla pensioni.

    Quanto all'emergenza rifiuti che sembra sempre più un emergenza creata ad arte mi ha incuriosito il link al documentario di Michael Moore, Capitalism a love story.

    Anche lí in pratica sostiene che la crisi del 2008, a due mesi dalle presidenziali, è stata ingigantita ad arte per costringere il congresso US a votare il piano di salvataggio di 700 miliardi di dollari.

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  3. si ho letto quello che hai linkato di Moore.
    apre lo scenario a considerazioni importanti e ti mette parecchie pulci nell'orecchio.

    di Barnard ti linko una cosa che sto leggendo adesso:
    http://www.paolobarnard.info/mondo_doc.php


    su youtube trovi il suo canale con dei video interessanti.
    io ho guardato tutti quelli in cui critica punto per punto il trattato di Lisbona, se ti interessa.
    è stato un metodo alternativo di preparare un esame di dirtto comunitario.

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  4. Paolo Barnard è un grande! I suoi articoli e video sono molto interessanti, ovviamente anche in quel caso occorre applicare un filtro o almeno documentarsi e ascoltare più di una fonte, perché lui è comunque di parte, ma argomenti come il trattato di Lisbona (contro il trattato), la questione palestinese (per la Palestina) e il berlusconismo (contro chi si scaglia solo contro Berlusconi e non capisce il vero "potere") sono trattati davvero in modo interessante. Ricordo con piacere quando si arrabbiò di brutto in un articolo dopo aver scoperto che c'era una pagina su facebook dei suoi fans, ecco lui odiava questa cosa, perché amare una persona significa anche diventare pigri con la mente, attaccarsi alle idee di un altro, credere a ciò che un altro insegna e sentirsi appagati dalla lettura di un articolo o da un click "mi piace", si arrabbiò esortando a pensare con la propria testa, non volendo diventare un divo e indirettamente indebolire i suoi fan. Ecco, quell'articolo fu un ulteriore motivo di stima.

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  5. ci siamo scritti qualche mail.
    gli chiesi perché non avesse ancora aggiunto la possibilità di potersi abbonare ai feed rss.
    la reazione fu la stessa avuta per la sua pagina su facebook.

    "se ci impigriamo e non abbiamo voglia di andare a cercare le cose, finiamo con l'essere degli attivisti da scrivania. un click e la nostra coscienza è appoosto, ma poi non cambia niente. "

    personaggio interessante, è uno degli ex autori di Report. le prime serie credo.

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  6. Ne ho visto qualcuno ieri dei suoi video.
    Devo dire che trovo le sue analisi molto lucide.
    Meno complottiste di come puó sembrare di primo acchitto.
    Posso essere d'accordo, anzi lo sono, quando dice che Berlusconi e tutti gli altri sono il burattino e non il burattinaio. Che la stessa mafia lo sia.
    Una cosa peró non mi è chiara. Quale è la soluzione che propone? Mi sembra che lui rigetti la via politica. Ma se io come cittadino mi rendo conto che il mio governo è fatto di burattini dovró cercare di sostituilo con un altro che non fa gli interessi del burattinaio. E se poi è scopro che è l'intera classe politica ad essere devota a quegli interessi, e non solo il governo in carica ancora meglio. Sarà l'intera classe dirigente a dover essere sostituita.
    Se poi il problema è stato l'apatia della maggioranza la soluzione non puó essere altro che una rinnovata participazione alla vita pubblica.
    Non vedo come si possa prescindere dalla via politica e nel nostro specifico dall'opporsi al Berlusconismo come atto primario.

    Peró non ho visto tutti i video.

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  7. Concordo con il tuo punto di vista vinz, ma spesso leggendo alcuni articoli si ha come l'impressione di una palpabile impotenza di fronte a qualcosa di troppo astratto, sconosciuto, che va bene e' al di sopra della classe politica, e proprio per questo non ci si può lottare contro. Questo famigerato "potere" spesso viene identificato con le maggiori banche mondiali, che governerebbero i debiti dei paesi e ne influenzerebbero le decisioni. Ho letto tanto a riguardo, di tante teorie, come quella secondo la quale il debito italiano oggi sarebbe nelle mani di Germania, Francia ed altri e le amicizie strette di Berlusconi con Putin, Gheddafi, non sarebbero viste di buon occhio e allora lo si vorrebbe far fuori, ovviamente mettendo al suo posto qualcun altro accondiscendente. Ecco, da qui e' facile il passo verso nuovo ordine mondiale e tante altre teorie, certo dal dopoguerra in poi la storia italiana non e' mai stata semplice, sempre un intreccio di segreti e misteri italiani e spesso con interventi esterni, ma a quel punto l'unica soluzione che vedo sarebbe davvero una rivoluzione, ma di quelle come mai vista nella storia italiana e ridare il paese agli italiani. Non sono sicuro di tutto questo e probabilmente non e' facile per noi lettori e interpreti capire davvero la verita', troppi tasselli mancanti e irrangiuggibili, possiamo leggere articoli di giornali, ma quelli tenderanno a politiche editoriali ed economiche, possiamo leggere da un blog, ma un autore ha dei limiti fisici e conoscitivi, possiamo collegare eventi, ricordare il passato, ma sempre con un immancabile dubbio. Vabbe' ho scritto tanto e troppo e ho ancora tanto da capire.

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  8. Guarda, la parte che mi convince di più dei monologhi di Barnard è quando dice che il potere non è nulla di misterioso, che agisce alla luce del sole, che ha nomi e cognomi ed indirizzi. Il potere bancario, finaziario, delle multinazionali, dei grandi interessi economici.
    Esiste una piattaforma politica ed economica in auge da 30 anni fondata sul dogma neoliberale. Queste politiche tendono ad avvantaggiare pochi e svantaggiare i più. Ma quei pochi hanno la bravura e mezzi per manipolare indirizzare questa maggioranza di danneggiati ed indirizzarli verso le idee che più gli fanno comodo.
    Non ci dimentichiamo che Reagan, Tatcher, Mitterand e Kolh (che Barnard cita) sono stati messi lí dai rispettivi elettorati. Non hanno fatto colpi di stato.

    Sul debito italiano ti dico quello che so. Fino alla metà degli anni 90 era quasi totalmente detenuto dalle famiglie italiane sotto forma di BOT e CCT. Dava buoni rendimenti ed era essenzialmente domestico. Poi ci fu un drastico calo degli interessi per cui le banche ebbero vita facile a dirottare i risparmi degli italiani verso la borsa e i fondi di investimento a scapito dei BOT.
    Cosí alla famiglie subentrarono gli investitori istituzionali nazionali ed internazionali. Per cui ora il debito pubblico non è più domestico e molto più esposto di prima agli umori del mercato. Ora chi siano questi investitori cosiddetti istutuzionali francamente non mi è chiaro.

    Peró, e qua torno al mio punto di vista originario, se anche dimostrimo che chi ci governa è solo una marionetta, rimane il fatto che il primo atto da compiere sia disattivare la marionetta.
    Se qualcuno ingaggia un sicario per assassinarti la prima cosa che devi fare, se ti vuoi salvare la vita, è disarmare il sicario. Perchè se ti metti subito a cercare il mandante il sicario nel frattempo ti fa fuori.
    Non so se ho reso l'idea...

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  9. @vinz
    hai reso benissimo l'idea. Il problema e' che, tolto un killer, se ne pone un altro, e nel protestare e sforzarsi di togliere sempre il killer di turno, ci si distrae e non si pensa mai a togliere di mezzo il mandante, che nel frattempo continua illeso e libero di agire.

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  10. Vinz hai ragione.
    Dividiamoci in squadre, qualcuno disarma il burattino e qualcuno fa fuori il burattinaio!

    ovviamente non è possibile, anche perché il burattinaio non ha un volto preciso, non è uno, non è facilmente identificabile.

    Noi intanto ci teniamo informati, è il massimo che possiamo fare. o il minimo?...

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  11. Due notizie, giusto per capire che aria tira..

    Hedge fund,
    L'Europa capitola alle pretese inglesi
    . I controlli sulla finanza speculativa continueranno ad essere all'acqua di rose.

    Seconda notizia. Enel toglie la pubblicità al Fatto quotidiano in seguito ad un articolo critico. Nell'articolo si metteva in evidenza come il nuovo collocamento Enel Green Power rischia di tradursi in una nuova tosatura del parco buoi dei risparmiatori dopo quello del 99, sotto D'Alema (giusto per farsi un idea su chi dobbiamo ringraziare per le successive vittorie di Berlusconi).

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  12. non sono stupito di queste due notizie...

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  13. Almeno peró i francesi reagiscono, si mobilitano.

    A confronto dei pecoroni d'oltralpe...
    L'Italia che si aggrappa alla famiglia
    E' l'unico ammortizzatore sociale


    Dipenderà come dice Celestini dal fatto che non hanno il Bidet?

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