lunedì 15 marzo 2010

Gli asini volano, lo ha detto il blog



Recentemente un post nel blog di Lyndon (il concilio degli illuminati) mi ha dato molti spunti di riflessione. Lyndon fa notare come la rete permetta il facile accesso ad una gran quantità di informazioni che un tempo sarebbe stato difficile reperire. Oggi essere informati è semplice. Ma il rovescio della medaglia è rappresentato dalla comparsa di una pletora di Soloni che pontificano su argomenti su cui hanno conoscenze minime ed appena acquisite.

La difficoltà sta però nello stabilire qual'è il livello minimo di conoscenza al di sotto del quale si dovrebbe avere la decenza di astenersi dal parlare di un certo argomento. Qui si entra nel regno del vago e dell'opinabile.
Mettendo l'asticella troppo in basso si rischia di parlare a vanvera e di fornire informazioni fuorvianti.
Mettendola invece troppo in alto si può cadere nel rischio opposto, cioè l'autocensura. Resterebbero infatti ben poche cose di cui poter discutere. In quanti ad esempio hanno competenze specialistiche sufficienti per potersi esprimere compiutamente su economia, gestione dei rifiuti, riscaldamento globale, giustizia, politiche energetiche e così via?

Si può comunque provare a cimentarsi su argomenti su cui non si è ferratissimi adottando magari qualche precauzione, utilizzando condizionale e congiuntivo più dell'indicativo, infarcendo blog, post e commenti di avvertenze magari a caratteri cubitali sulla soggettività di quanto si dice, informandosi adeguatamente e citando le fonti da cui si è attinto senza spacciare quanto si dice per farina del proprio sacco.
Di certo conviene essere responsabili, ma è un obbligo auto imposto che non deriva da vincoli esterni. Se si violano le leggi poi se ne pagano le conseguenze. Negli altri casi la scelta diviene del tutto discrezionale.

Potrei, ad esempio, affermare che oggi al parco è comparsa una formazione di quadrupedi bianchi ed alati che ha subito cominciato a volteggiare armoniosamente.
Chi mi legge può decidere di prendere l'informazione per oro colato. Non credo però abbia troppo da lamentarsi se la cosa lo esporrà a brutte figure.
E' un'estremizzazione. Ma anche quando ci si mette il massimo sforzo per essere credibili prima o poi incappa nell'errore.

E' possibile che qualcuno si aspetti che ogni blog o sito, individualmente considerato, sia completo, definitivo ed affidabile. Ma si tratterà di qualcuno certamente cresciuto nel mito delle verità impartite e conclusive. Lo ha detto la radio, il duce, la TV, il papa, l'unto del signore. Allora è vero.

Ma un utente, nell'era dell'informazione reticolare e distribuita, non può sentirsi così deresponsabilizzato, quando è soltanto attraverso la consultazione di fonti molteplici e spesso in contraddizione tra loro che si può ottenere una approssimazione più veritiera della realtà. La rete bisogna saperla usare.

E poi chi lo dice che fidarsi di un blog sia più rischioso che fidarsi, ad esempio, della televisione? In fin dei conti non è poi così semplice spacciare delle cavolate sul web. Ci sono le reazioni di chi legge. Certo, si possono censurare i commenti. Ma ci sono comunque gli altri blog, i forum etc. Scrivere una sciocchezza è molto facile. Ma è altrettanto facile trovarsela citata, magari dopo anni, da qualche altra parte come esempio di somma cretineria.

Francamente credo sia molto più sicuro sparare cazzate in un editoriale del TG1 che in un blog. In tutta onestà.

8 commenti:

  1. soltanto il tonto del villaggio crederebbe al ciuccio che vola cosi´ come a qualsiasi altra cosa presa come oro colato da una sola fonte, che sia blog, tg o giornale. Il lettore intelligente cerca anche altrove, per conferma, per smentita, per confronto, per arricchimento di info, per curiosita'. Se sei pigro, allora ti becchi la punizione: ti becchi l'unica fonte di info che hai cercato sull'argomento x, se era quella giusta amen, se era quella sbagliata beh mi dispiace per te, ma pigro e tonto, cosa vuoi di piu'? Se leggi soltanto Il Giornale, se vedi soltanto il TG4 (oddio lo so, il TG1 non e' da meno), se leggi soltanto un blog sull'argomento x, avrai un solo punto di vista, questa e' la regola da sempre.
    Sono d'accordo con te, e' piu' facile spararle alla tele le minchiate, perche' la televisione non ha memoria, una cosa detta ieri non la puoi cercare con il telecomando; la rete invece si', ha memoria, ha confronti, offre molti piu' mezzi. Poi e' ovvio, dipende dal contesto, dall'autore, dall'argomento, dall'approccio, dalle modalita' di divulgare info e dal tipo di canale (tg e' diverso da programma di satira, un giornale e' diverso da una rivista, il blog di un giornalista dell'Espresso e' diverso dal blog di un 18enne che si cimenta oggi su Internet, il blog di un ragazzo a Bruxelles o il sito lesoir.be e cosi' via). Tutte variabili da tenere in considerazione, quando si legge e quando si citano fonti, ovvio.
    Quindi la responsabilita' si divide in due, lo scrittore ed il lettore.
    Mi fermo qui, sperando di non prendere insulti di nuovo ed anzi mi scuso a priori se questo commento sara' causa di eventuali "inquinamenti a catena", non e' mio hobby collezionare odi ne' infastidire blog altrui, l'importante e' essere civili, ma non sempre accade.

    RispondiElimina
  2. ah, un'altra cosa che puo' essere interessante, va a pennello con il titolo del post.
    Di recente Claudio Messora, autore di Byoblu, blog che consiglio a tutti di seguire, ha fatto il seguente esperimento:
    lui, nei primi 5 blog piu' letti d'Italia, ha scritto una minchiata su Obama:
    http://www.byoblu.com/post/2010/03/04/Barack-Obama-ripete-a-pappagallo.aspx

    beh, nei commenti dopo poco si era gia' arrivati alla verita', i lettori intelligenti avevano gia' scoperto la cazzata. Altri avevano ricevuto il feed e divulgato, passivamente, credendo.

    Qui la risposta poi di Messora:
    http://www.byoblu.com/post/2010/03/04/Quod-Demonstrandum-Erat.aspx

    in cui si elogia la solidita' del web, nel smascherare cazzate in tempo lampo. I lettori devono essere attivi, non passivi. Ecco, con il telecomando sfido a fare la stessa cosa!

    Credo i link sia attinenti all'argomento, spero di aver contribuito ad approfondimenti vari.

    RispondiElimina
  3. Concordo con il contenuto del post e con i commenti fatti finora. E' venuto in mente anche a me di scrivere un post dopo aver letto l'ultimo di lyndon. Ci sto pensando.

    RispondiElimina
  4. Vinz tu e Lyndon mi avete fatto venire in mente una vecchia bustina di minerva in cui Umberto Eco, parlava proprio del saper confrontare le fonti.

    imparare ad usare internet e la sfida del futuro?

    RispondiElimina
  5. spunto interessante ed ineccepibile.
    Scrivere su un blog e' piu' pesante. Le fesserie che hai scritto, magari anche in un momento di debolezza, restano e te ne prendi al responsabilita'.

    Il post di Lyndon pero' mi ha fatto riflettere anche su un aspetto ulteriore che approfondiro' a breve.
    Si tratta del bullismo da concilio degli illuminati.
    Se tutti dicono una cosa, cioe' che hanno visto gli asini volare, magari a blog unificati, chi prova a contraddirli si trova in seria difficolta'.

    Se tu ora scrivi che gli asini volano a Bruxelles, e poi lo scrivo io e poi altri 4 o 5, allora hai creato un vero concilio, che e' forte del suo "essere gruppo" ed esercita una sorta di "bullismo dell'informazione"
    "Gli asini volano". Se lo diciamo in gruppo e battiamo i piedi a terra urlando e stramazzando vedrai che la gente ci credera!'.
    E guai a contraddirci.

    D'altronde e' cosi' che hanno fatto molti in irlanda.
    Seguira' un post di approfondimento

    P.S. ho cancellato i due commenti precedenti causa errori gramamticali e di rotografia.

    RispondiElimina
  6. Bel post Vinz, veramente.

    Aggiungo qualche concetto a lato, se me lo permetti.

    Prima di tutto farei un distinguo tra opinioni ed assiomi, troppo spesso confusi. La confusione parte dall'autore e arriva al lettore, che ineducato, non ha strumenti e spirito critico e se li ha, possono difettare creando reazioni a catena.

    Partiamo dal principio.

    Se scrivo X e non indico che di quale categoria questa informazione faccia parte, posso creare una catena di confusioni infinite. Internet ha la capacita' di moltiplicare una qualsiasi informazioni con mutazioni da retrovirus. Internet, non dimentichiamolo, e' una rete di informazioni. Per questo, ci dovremo porre il problema delle fonti in rete, che andranno in qualche modo divise tra assiomi ed opinioni e secondariamente tra fonti attendibili e non.

    Questo vuol dire anche che il narratore deve porsi il problema di indicare quando sta scrivendo e/o riportando qualcosa di vero, verosimile o finto. E dovrebbe indicarlo, almeno che' non si rientri in progetti come quello di Luther Blisset, dove la suggestione e la mistificazione mass mediatica era parte del progetto.

    La massa di dati che gestiamo e' un enorme, e' come blob di dati che cresce quotidianamente per fattori numerici incalcolabili.

    Il problema ce lo dobbiamo porre tutti, me compreso. E si', sono d'accordo che vada fatta un'educazione all'uso dei dati in rete. In che modo non ne ho idea.

    Per questo, mi capita ancora di leggere assiomi riportati con leggerezza ed opinioni propinate con estrema forza.

    RispondiElimina
  7. @Andima
    Carino l'esperimento di Byoblu. Un'ulteriore conferma di quanto stiamo dicendo. Grazie per la segnalazione.

    @Bruscar,
    Effettivamente ci sarebbe modo di discuterne per delle ore. All'inizio infatti intendevo mettere un commento da Lyndon. Sarebbe venuto fuori troppo lungo, per cui alla fine ho preferito un post.
    Aspettiamo il tuo allora..

    @Top
    Le mitiche bustine di Minerva! Ce ne ho ancora qualcuna ritagliata e conservata.

    @Bacco
    Ripetere una balla mille volte ed in coro e' il modo migliore per trasformarla in verita'. E' una tecnica vecchia quanto il cucco.
    La differenza e' che in rete c'e' comunque il modo di confutarla. Cosa che tu stesso fai.

    In TV invece e sui media tradizionali, specie quando appartengono ad un solo padrone, o a pochi padroni consorziati questo diventa impossibile.

    RispondiElimina
  8. @Lyndon,

    Sono totalmente d'accordo sia con quanto dici nel post che nel commento.
    Sono il primo a pensare che se uno pubblica del materiare in rete avrebbe l'obbligo, quanto meno morale, di provare ad essere credibile, e non dico riuscire ma almeno provare.
    Il problema è che non vedo come si possa trasformare l'obbligazione da morale in coercitiva senza sfociare nella censura o in logiche liberticide.

    Temo che questo sia un difetto della rete che dovremo imparare a gestire.

    RispondiElimina