mercoledì 10 marzo 2010

1020 Bruxelle, France e i portatili TOSHIBA



Questo post ha lo scopo di esporre le ragioni per le quali non bisognerebbe MAI comprare un portatile TOSHIBA, specie quando si abita in un paese francofono.

Un anno fa ne acquistai uno fantasmagorico munito del superbo sistema operativo Windows Vista. Ora se faccia più schifo il portatile o il sistema operativo è una questione esistenziale che lascio ai filosofi. Diciamo solo che, sebbene il prezzo fosse di un centesimo inferiore ai 1000 Euro, il funzionamento di questo prodigioso strumento è stato da sempre, come dire, avventuroso.

Non ci hanno mai funzionato i dizionari parlanti di inglese e francese. Se inserisci la schedina SD della macchina fotografica a PC acceso si incricca. FIFA 2008 (disco originale) si oscura sistematicamente in genere con Pato solo davanti a Julio Cesar. I programmi si impossessano abusivamente della connessione internet per fare controlli antipirateria.
Un mese fa, non contento, questo mirabolante prodigio della tecnologia ha deciso di entrare in sciopero.

E qui è iniziato il fotoromanzo a colori. Si perché i signorini della TOSHIBA hanno pensato bene di non includere il disco di ripristino nella dotazione del portatile. In caso di problemi si utilizza, dicono, una procedura di recovery in una partizione interna. Tutto molto bello se funziona. Se no la smetti di lamentarti e cogli l'occasione di praticare il tuo francese con il centro assistenza.

Al telefono mi risponde una persona amabile quanto la strega di Blair con le mestruazioni.
Parla solo in francese. E che sia il francese di Balzac se no la signorinella si inalbera.
All'acquisto, in verità, il portatile è predisposto per funizionare in francese, olandese e inglese. Evidentemente gli eurocrati pagano bene. Averli come clienti non è male. Poi però tra vendita e assistenza l'inglese, oops, sparisce. Sbadataggini del marketing TOSHIBA.

-Faccia lo spelling, mi dice. Lettera per lettera con parola associata di nome, cognome, modello, numero di serie, telefono ed indirizzo email.
Mi chiede di poi fare dei test.
-Non serve a niente, le rispondo, la vostra bella procedura di ripristino ha sminchiato la tabella delle partizioni.
Apriti cielo.
-Faccia quello che le dico, è la procedura!
Spegni il computer, stacca la spina, stacca la batteria, riattacca la batteria, riattacca la spina, accendi il computer. Spruzza un po' d'acqua santa, asciuga l'acqua santa. Fa tutto molto scena ma la tabella delle partizioni resta sminchiata.
-Allora il pc va in riparazione! Ora mi faccia lo spelling dell'indirizzo!
Sudo freddo. Sulla città vado sul sicuro, è la capitale, penso, capirà certamente.
-Bruxelles.
-Brux..???
-Bruxelles! insisto con molta tenacia.
-Ah si, si...

Dopo due giorni passa l'addetto dello spedizioniere per ritirare il computer. Per tre settimane del PC si perde ogni traccia. Mi collego sul sito. Scopro con piacere che il PC sta girando l'Europa on the road. Prima è stato in Olanda, ora si trova in Austria. Per la sostituzione dell'Hard Disk dicono. Come la sostituzione dell'Hard Disk?! Ma se prima di inviarlo ero riuscito tranquillamente con il DOS a ricopiare tutti i dati su un drive esterno, finanche quelli del torneo fifa?! Come faceva a essere colpa dell'hard Disk??
E' come se avessero fatto un trapianto di cuore a uno con un brufolo. Ne sono sicuro.

Dopo qualche giorno mi arriva l'avviso di consegna. Va riconosciuto che in questo universo di somari il postino svetta come un fulgido esempio di genialità. Riuscire a ritirare e restituire un PC a Bruxelle France è cosa certamente meritevole di encomio.
Il trapianto di cuore sarà più o meno riuscito ma il brufolo purulento è rimasto là. Il portatile mi è stato infatti restituito vuoto. La garanzia non copre la reinstallazione del software, dicono.
E non è finita qui. Cosa ne è stato infatti del vecchio hard disk strapieno di dati sensibili? Ho cambiato quante più password ho potuto, ma certo se in futuro mi vedrete scrivere cose tipo 'Berlusconi è il migliore statista del secolo' o 'Moratti è un vero signore' sapete già da cosa dipende.

Nel frattempo ho riattivato il mio vecchio ASUS del 2005. Ha le 'è', le 'é', le 'ò' e le 'ù'. I dizionari parlano una meraviglia e Pato fa faville. Diceva mia nonna, mouse e buoi dei paesi tuoi.

7 commenti:

  1. I brand oramai sono tutti una merda.
    io trovo il software toshiba tempro molto utile per un utente che ci capisce poco o niente.
    Ti segnala gli aggiornamenti del bios e dei driver, mentre il medesimo software HP fa solo che cagare, non ha mai funzionato.

    tutti i produttori poi, sono scesi da 2 ad 1 anno di garanzia.
    il disco di ripristino costava troppo e lo hanno eliminato.
    ti danno la partizione di ripristino (inutile perché se il disco è corrotto è corrotta pure l'inutile partizione) e ti consigliano di crearti i dvd seguendo la procedura guidata (questa è una tua gravissima mancanza Vinz).

    In generale, sono tutti la stessa merda.
    l'assistenza HP è un buon compromesso.
    la migliore pare sia quella della Sony.


    Tu fatti una bella installazione di vista, usa il seriale che hai sotto alla scocca perché quella licenza di vista tu l'hai pagata ben 100€uri e più.

    il tuo vecchio Asus...è di una serie che ha avuto gran successo.
    alla fine quando compri uno di stì così, è molto a culo.

    una parolina riguardo alle procedure dei customer care.

    AFAMMOCC'!!! (tutti i diritti riservati a bacco77)

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  2. volevo dire fatti una bella installazione pulita di vista, cioè da un dvd di installazione generico senza brand.

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  3. Ubuntu.
    Poi pero' con fifa...

    bruxelles France..... Rabbrividisco.
    Comincio a sospettare che l'Europa intera sia piena di dioti...
    Grazie del consiglio.
    Continuero' ad acquistare i DELL allora :D

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  4. io dopo due mesi di peripezie ho rinunciato a comprare un portatile a Bruxelles, volevo la tastiera qwerty e windows in inglese, ma chi mi diceva 2 settimane, chi passa la settimana prossima, chi tra un mese. Per windows in inglese alla fine non e' un problema, te lo installano, ma io la tastiera azerty non la voglio per principio!
    Alla fine ho comprato un sony vaio a York, in UK, la mia ragazza e' andata li' oggi per un meeting di lavoro e domani dovrebbe tornare con il giocattolino.. speriamo bene!:)

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  5. @Top,
    Grazie per il consiglio! Non ci avevo pensato al seriale sotto la scocca. Effettivamente farò così.

    @Bacco,
    a Ubuntu ci sto pensando da molto tempo. Ma mi sa convenga reinstallare prima Windows.

    Quanto a Bruxelle France, ho il forte sospetto che il call center sia in Francia. E questo spiegherebbe molte cose...


    @Andima
    Io l'ho preso qui più che altro per ridurre l'imponibile. Se no l'avrei preso in Italia.

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  6. @ Bacco posso risolvere con due pinte o deve essere proprio una frusciante banconota da 10?

    @Andima hai fatto bene a prendere un Sony, e sulla tastiera qwery BENISSIMO.
    perché buttare il sangue? il pc è un oggetto che ti deve durare degli anni.

    @Vinz Ubuntu conviene, è semplice ed il web è zeppo di guide e wiki.
    magari se non sei uno di quelli a cui piace smanettare aggiornando ogni sei mesi, aspetta la prossima versione LTS (long term support) che esce ad aprile se non sbaglio. la piazzi li e la tieni finché il portatile non schiatta.

    la tecnica di mettere vista pulito, serve moltissimo perché elimina tutta la munnezza di software che mettono i produttori (hp mette delle porcate assurde, sony e toshiba ultimamente un pò meno a vantaggio dell'utente che non ci capisce tanto).
    usi il seriale e segui la procedura di attivazione, che andrà a buon fine.

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