martedì 3 agosto 2010

Agosto in città


piscina poseidon, metro tomberg

E' un'estate a scorrimento lento. Dopo la canicule d'inizio luglio le temperature si sono abbassate di diversi gradi. Non piove ma il sole è sparito dal paesaggio. L'umidità soffocante dell'Italia è un ricordo lontano. Che sia estate lo si percepisce dagli uffici decimati dalle partenze, dal traffico che scorre fluido ma che non sparisce del tutto, dalla difficoltà a trovare persone ancora in città per uscire la sera.
A differenza dell'Italia la vita non si ferma, tutto continua a funzionare magari a scarto ridotto, dai cinema ai locali, dal commercio ai mercatini rionali, dagli impianti sportivi ai trasporti. L'introduzione dell'orario estivo non è quell'ecatombe di treni e bus tipica delle metropoli italiane.
Chi vuole anticipare o posticipare le vacanze può farlo senza patimenti eccessivi.
La radio parla di un incremento delle presenze turistiche con gli alberghi pieni per più del 60%. Non male per una città i cui arrivi sono in genere legati all'attività economica ed istituzionale. Del resto domenica pomeriggio non era facile trovare posto a sedere nei bar del centro.

Mi viene in mente un post dell'estate scorsa dove confrontavo le mie ultime estati in Italia a quella belga e giungevo alla conclusione che quest'ultima, a conti fatti, è il male minore. Questa volta però sono più preparato. Il rapporto con la non-estate non è più soltanto di resistenza passiva ed attesa che passi.
Non ci vuole molto. Basta accettare l'idea di essere in Belgio e non in Italia e spezzare il binomio estate-mare per spalancarsi nuovi orizzonti. Quest'anno nella frescura del nord inizio a trovarci delle ragioni di godimento:

-Innanzitutto ora abito al centro. Il fisiologico ticchettio del'orologio non è più inesauribile fonte di angoscia. Se si sfora ci sono i night bus. Se non ci sono i night bus si cammina. Non c'è luogo del centro che non sia raggiungibile in 30-40 minuti di cammino.

-La bici. Non potevo immaginare che l'avversione alle quattro ruote potesse rendere questo ritorno al passato un fonte inesauribile di soddisfazione. La uso ogni volta che posso e mi metterò a lutto quando la brutta stagione me ne impedirà l'uso.

-Ci sono le piscine. Quelle pubbliche sono numerose. Abbastanza buona è il Poseidon a Woluwe, fermata metro Tomberg. La vasca è di 25 metri, c'è idromassaggio, sauna e docce calde. Piuttosto ben tenuta. Con circa 10€ ci siamo finanziati ingresso (3€), 25 minuti di idromassaggio (1€), e più che decente croque madame con bibita(6€).

-Le escursioni. Non c'è periodo migliore per sfruttare la centralità geografica di Bruxelles. La lista di mete raggiungibili con spostamenti corti è pressochè infinita. Basta evitare il mare del nord ed è fatta. E per noi un week-end lungo a Londra è già in cantiere.

-Le letture. Cosà c'è di meglio di qualche distensiva lettura estiva come ad esempio The third reich in power di Richard J. Evans o Le plein, s'il vous plait sulle catastrofi alle quali l'umanità andrà incontro quando il petrolio sarà terminato e il cambiamento climatico avrà dispiegato tutti i suoi effetti? Lo vendono in promozione 2 + 1 alla nuova fnac della Toison d'Or in abbinamento al primo al solo scopo di aumentare il livello di serenità della popolazione.

Infine un'inatteso sussulto alla placida piattezza della stagione che viene definita calda è arrivato dai risultati del Cambridge proficiency. Di questo esame ne avevo parlato un mese fa in un post. Ce l'ho fatta, per il rotto della cuffia ma ce l'ho fatta, 65/100 ( pass mark con C). Essendo 60 il punteggio minimo grasso che cola non ce n'è molto.
Del resto se ai tempi del ginnasio me ne andavo a festeggiare per un 6 e mezzo a una versione non vedo perchè adesso dovrei stare a spaccare il capello in quattro per lo stesso risultato ad un esame livello C2 d'inglese.
Prima o poi mi toccherà dire a cosa mi dovrebbe servire questo certificato ma per quello ci sarà tempo.

5 commenti:

  1. hey, fair play to you then!:)

    per quanto riguarda Bruxelles estiva nella non estate, sono d'accordissimo, di cose da fare ce ne sono tantissime, dai parchi alle mostre, dalle piscine alle spiagge urbane+aperos urbani eppoi basta poco e si e' in Olanda (per esempio io ho provato li' lo sci acquatico) o nelle Ardenne (per esempio io ho provato li' un po' di kayaking), poi se proprio non si sa che fare, basta dare un'occhiata a quefaire.be, la settimana scorsa il Ghent festival e' stato qualcosa di incredibilmente affollato, da andarci ogni anno!

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  2. Sottoscrivo. Ma soprattutto il post precedente!

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  3. beh.
    Qui la "non estate" e' piu' percepibile.
    Oggi 19 gradi. Il sole c'e', ma a tratti.

    Direi che faccio le stesse cose anche io. Bisogna accettare di non essere in italia. Voi avete dei gradi in piu' di noi. Questo aiuta, credimi.
    Complimenti per l'inglese.
    Ora sei in diritto di lamentarti con i madrelingua che non si fanno capire.

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  4. @Andima, Belguglielmo

    grazie per le conferme. E quanto al cielo coperto ma senza pioggia mi sa che erano le classiche ultime parole famose.

    @bacco,
    Grazie.
    Quanto al diritto alla lamentazio esiste anche la facoltà a non avvalersene:)
    Del resto è proprio quando migliori in qualcosa che ti rendi conto che la causa delle difficoltà erano, e continuano ad esserlo, le tue lacune.

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