sabato 25 luglio 2009

Una passeggiata atipica


Uno dei luoghi brussellesi che preferisco è rue du midi. Parte da place St Nicolas dietro la borsa.
Dalla zona della Grand Place porta verso la Gare du Midi degradando lentamentamente verso parti della città che normalmente le guide sconsigliano ai turisti.

E' la strada degli Achat-Vente, tanti negozi piccoli e grandi che si occupano di commerci di seconda mano. Acquistano e rivendono oggetti di vario tipo. Generalmente si tratta di francobolli, CD, dischi in vinile, videogiochi, audiovisivi e DVD, e soprattutto libri.

Queste librerie sono posti molto particolari, caotici, disordinati, quasi bohemien, spesso gestiti da topi di biblioteca. Gli scaffali grondano di pubblicazioni di ogni genere, messe alla rinfusa senza un criterio apparente.
Ci si trovano volumi usati e nuovi, classici o scritti più recenti, edizioni economiche o copertinate, guide turistiche di seconda mano ma anche libri fotografici o di arte. Non mancano rivisite di ogni tipo, di storia, natura, arte, spesso vecchissime, date via magari dai proprietari più per ragioni di spazio che per una reale volontà di fare cassa.
Si tratta di commerci di nicchia a basso costo, molto ecoló, agli antipodi rispetto alle grandi catene. Le immense cattedrali devote al culto dell'usa e getta, dal marketing scintillante, dalle offerte civetta, dai grandi spazi espositivi scientificamente concepiti al fine di indurre lo sprovveduto cliente a comprare quante più cose inutili possibili.
In questi posti, invece, non c'è l'ansia del rapido smaltimento, possono passare anni prima che la rara pubblicazione si accoppi al raro compratore.
Li preferisco. Non perché abbia mai venduto un libro. Anzi. Non amo nemmeno prestarli e non amo chiederli in prestito. Devo poter disporre sempre di quanto già letto, è la mia mania. Però non ho la fissa dell'ultima edizione.
Non ho nemmeno un calendario prefissato di letture. Scelgo sempre a caso i libri da leggere, entro in una libreria ci passo un po di tempo, prendo qualche volume in mano, leggo la descrizione sul retro, leggo qualcosa a campione e se mi ispira, zac, acquisto e lettura. Che poi si tratti un testo dell'ottocento o uno pubblicato l'altro ieri mi interessa poco.

Continuando verso la stazione, si arriva a place Rosa Luxembourg li la strada si allarga su Avenue Stalingrad. E' la strada della comunità marocchina, sullo sfondo spuntano le installazioni della Gare du Midi. E' a carreggiata ampia con quattro file di alberi e con un largo marciapiede centrale, contornata da edifici ottocenteschi a tre piani, nemmeno troppo sporca. Non mette paura, ma la zona non gode di buona reputazione. In Italia intorno alle stazioni abbiamo paesaggi peggiori. La peculiarità sono i ristoranti marocchini che preparano pesce. Specialmente l'Ocean.
Mi ci ha portato l'uomo del Marocco, il mio collega Reda, durante una pausa.

-Scusa Reda, ma è sicuro qui? gli chiesi.
-Pas de probleme, non dai retta a nessuno e non succede nulla.

Si entra, il pesce è esposto come in pescheria, scegli quello che vuoi, te lo pesano, ti assegnano un numero, e te lo servono poi al tavolo grigliato. Qualità straordinara e prezzo decisamente basso per Brussels: 37€ per una portata abbondantissima per due persone, insalata, immancabili frites e due bottiglie d'acqua da mezzo litro.
Ci tornerò di sicuro.

14 commenti:

  1. "Devo poter disporre sempre di quanto già letto", quanto ti capisco! ho la stessa mania anch'io e spesso impazzisco perche' la maggior parte dei libri li ho ancora in Italia :(

    cmq bel tragitto, devo andare a darci un'occhiata, il pranzetto a base di pesce poi e' gia' un'invito alle papille gustative:D

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  2. Vacci perchè si mangia bene. Quesri di cui ho parlato si trova sul alto sinistro andando verso la stazione. Ma ce ne sono un'altro paio anche dall'altro lato della strada.
    Insomma, non sarà il pesce di Agropoli, ma per Brussels è stata una bella sorpresa.

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  3. Anche io devo tenere cio' che ho gia' letto. Qualche tempo fa mi e' venuta l'idea di regalare i libri che leggevo alle persone alle quali pensavo il libro sarebbe piaciuto, ma poi finiva che me lo ricompravo nuovo perche' volevo tenerlo in casa! Mai piu'!!!

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  4. bellissimo.
    Dublino e' stracolma di librerie di Libri usati.
    Vecchie edizioni a prezzi irrisori che hanno un qualcosa di speciale.
    Due in particolare sono le mie preferite.
    Mi dispiace che in Italia, un paese di cosi' grande cultura, queste sensazioni non le abbiamo mai vissute...
    Le librerie di vecchi libri non sono cosi' diffuse, ce ne sono, ma sono veramente poche.

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  5. @Alekos. Infatti, conviene sempre fare il contrario: conservare il volume che si è letto e comprare una copia nuova per il destinatario/a del regalo. Si rimane più contenti e si fa più bella figura:)

    @Bacco. Il commercio in Italia è ostaggio del protezionismo delle lobby. Per quanto riguarda le grandi città.
    Per non parlare dei piccoli centri. Da noi, centro di 35.000 abitanti, non c'è una rivendita decente di libri. C'è solo un negozietto sul corso che vende di tutto, dai quaderni alle penne, più qualche libro e che si autodefinisce 'libreria'. Da vergognarsi come ladri. Come siete messi voi a Cava?

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  6. a Cava?
    Una sola libreria mondadori, che e', come grandezza, 1/4 di una scassatissima libreria di libri usati di Dublino.
    Ovviamente meglio non menzionare cio' che trovi...

    C'e' poi una bancarella di libri usati in corso mazzini che qualche volta ha qualcosa di interessante. E siamo 55000 abitanti....

    A Dublino trovi una libreria ogni 10 metri....da quelle commerciali a quelle di usato a quelle dedicate.
    E' una citta' con un passato culturale molto forte, e lo si vede. Peccato che il boom abbia molto ridimensionato questa caratteristica, che pero' ritrovi intatta appena vai fuori citta'. Gia' a Dun Laoghaire per esempio.
    Qui ho ripreso a leggere come in passato....E gia' solo per questo e' valsa la pena andare via.

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  7. >Qui ho ripreso a leggere come in passato....E gia' >solo per questo e' valsa la pena andare via.

    Voglio spiegare meglio questa frase.
    Voglio dire che, secondo me, ultimamente in italia cominciano a mancare sollecitazioni culturali.

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  8. Per carità di patria non ti domando quanti sono invece i negozi di telefonini e quelli di abbigliamento.
    Negli ultimi tempi in Italia ho letto molto ma solo perchè mi toccava stare ogni giorno molto tempo in treno e grazie ad Amazon.
    No, non c'è molto di che essere fieri dell'Italia.

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  9. telefonini?
    Molti , ma molto meno dei nostri in Italia.
    Sull'abbigliamento c'e' poca qualita'. E' una delel capitali peggio vestite d'europa.

    In italia ci sono cose positive, ma stanno per essere sommerse dallo sterco culturale in cui ci siamo impantanati....

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  10. Italia=Situazione Italiana attuale, mi scordo sempre:)

    I negozi di cellulari immagino siano di meno. Infatti io mi riferivo all'Italia dove ce n'è uno ogni angolo.

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  11. qui li trovi tutti concentrati in pieno centro.... appena fuori ( e parlo di 3/4km dallo spire) li trovi solo nei centri comemrciali.

    Tuttavia il consumismo in questa citta' ha fatto danni.
    Parole del loro (ed ormai anche mio) presidente della Repubblica.
    "Consumati dal consumismo" disse.

    Ora pero' e' bello vedere centri comemrciali che chiudono e negozi di roba usata stracolmi......
    Sto assistendo ad un cambiamento epocale......

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  12. una libreria ogni dieci metri? bacco ma non e' che hai confuso i pub con le librerie? :P

    io ebbi davvero un brutto approccio con le librerie dublinesi, andai nelle due piu' grandi, Eason e Chapters, e non trovai nemmeno uno, dico uno, libro di Baudelaire, mi mancavano i miei libri e decidi di comprarne di nuovi, non mi interessava la lingua, ma niente.. neanche il commercialissimo fiori del male..

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  13. Anto', da Eason e Chapters non entro mai per principio........
    Io ho comprato tutto di Rimbaud a Dublino, in inglese senza problemi.....
    Guarda che di librerie la citta' ne e' piena, soprattutto di libri usati.
    Te ne cito due o tre al volo:
    Book Worms al lato di Eason ed una "Old Books" di fronte al trinity ed un'altra che non ricordo il nome 20 metri piu' in basso, verso grafton Street.

    La sola Rathmines ne ha 5/6...

    Lo scrisse pure utopie una volta......

    Ammetto che pero' i pubs sono piu' in vista....ahahahah

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  14. Napoli è una città in cui ci sono molteplici librerie di libri usati e non solo. basta percorrere S.Biagio dei librai per rendersi conto di quanta cultura c'è in quella strada.

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