venerdì 10 luglio 2009

Il padano canterino



Se Repubblica, Scalfari, Mauro non avessero chiesto le dimissioni di Matteo Salvini per un coretto, oggi avrebbe optato per Montecitorio e non rischierei d'incontrarlo in qualunque momento alla mensa dell'Europarlamento.

Già mi prefiguro la scena. Lui al centro del gigantesco androne nel parlamento ad intonare implacabile come una medaglia olimpica di tiro al piattello, il simpatico motivetto a tutti i passanti 'in odore' (infatti è dall'odore che ci riconosce) d'esser nati in luoghi non troppo distanti da Napoli:
"Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani,
o colerosi, terremotati, con il sapone non vi siete mai lavati.."


Certo, potrei sempre dirgli:
"Scusi signor Salvini, se proprio vogliamo spaccare il capello in quattro, io in realtà verrei dalla provincia di Salerno...".
Si. Bella argomentazione del cavolo. Come se Salerno stesse al di sopra del Po. Sta ancora più a sud! e poi se uno dice:
"Senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i salernitani...." suona bene lo stesso.

Gli posso dire allora che sono di Eboli. Lo saprà dove si trova Eboli? Forse si. Levi ci ha nominato. Certo i concetti di lettura, romanzo e Salvini fanno a cazzotti. Però Levi ci ha menzionato solo nel titolo. Per capire il titolo basta anche la terza elementare. E comunque non risolve. Il coro funziona anche con ebolitani.
Gli dico allora che sono di Battipaglia, che farà schifo quanto si vuole ma di sicuro Matteo non ha la più pallida idea di dove si trovi. Decisamente la rima con Battipagliesi non è farina del suo sacco.

Comunque basta dare addosso a Salvini. Ha ragione lui. Quel coro esiste da più di vent'anni. Non facciamo finta di cadere dal pero. Anzi c'era anche una seconda parte, quella bella, quella su Maradona. Altri vent'anni, ne sono certo, e impara anche quella.
Il coro esiste sin dai tempi in cui al San Paolo si sfidavano il Napoli stellare di Maradona e Careca ed il super Milan di Arrigo Sacchi. Lo confermo, ero presente.
Li ricordo gli ultras del Milan stipati nella tribuna laterale a cantare l'ironica canzoncina. Gli va riconosciuto, che per essere circondati da 80mila partenopei, di fegato ce ne voleva parecchio. Ma si sa, i napoletani non si arrabbiano, prendono le cose alla leggera, non portano rancore. E anche volendo non se ne potevano nemmeno accorgere essendo tutti e 80mila, sindaco, vice-sindaco, e assessore ai trasporti inclusi, impegnati per 90 minuti a fare il verso della scimmia a Ruud Gullit.

Che bella che era quell'Italia dei tempi andati dove si potevano fare scherzosi ululati razzisti, invocare eruzioni di vulcani, inneggiare ad alluvioni e frane, osannare terremoti. Poi, finita la partita, amici come prima e "scurdammuce o passat". La domenica sportiva, i titoloni della gazzetta, "ma che bella partita, che bel sole, che bel pubblico".
Adesso invece subito spunta un video su youtube, un gruppo su facebook, c'è chi chiede la sospensione delle partite, chi la squalifica del campo. Con questa cavolo di internet basta un niente e scoppia il finimondo. In attesa che Alfano metta un freno a tutto ciò che qualcuno si prenda la briga di avvertire Salvini.

2 commenti:

  1. io sono di Cava de' Tirreni.......Non fa rima...mi salvo!!!

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  2. i ragazzi dell'unisa hanno realizzato questa piccola clip:
    http://www.youtube.com/watch?v=y-zNwKoQg6M

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