domenica 12 giugno 2011

Adesso vado al mare


Alle 8.01 ero già al seggio. Dovrebbero istituire un premio per il primo che arriva. Che so.. un orsacchiotto, un buono sconto, una cosa. Comunque non l'avrei preso. Una famigliola mi ha battuto sul tempo.
Entro nel seggio e gli scrutatori non sono ancora pronti.
-Un minuto ancora...mi dicono
-Nessun problema basta che rientro nella rilevazione delle 12, rispondo.
I comitati referendari chiedono un ulteriore sforzo; votare domenica in mattinata per generare un effetto traino. Detto fatto. Svegliarsi presto una domenica per servire alla causa è il minimo in confronto alle peripezie vissute da alcuni nel girone dell'AIRE.
Cinque minuti dopo esco dal seggio. Dietro di me ci sono già tre persone in coda. Buon segno in confronto al deserto mortifero dei precenti referendum. Ne riconosco una. E' Carla, la figlia della portiera storica ai tempi dell'infanzia. Le dico che adesso sto a Bruxelles. Spero nessuno mi abbia ascoltato. Se no la prossima volta anche a me tocca il consolato.

E adesso? Giornata splendida. Seguiró il consiglio del TG1. Me ne vado al mare ....

7 commenti:

  1. complimenti per la tempestività!:)

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  2. 30% alle 17!!!!

    Stormi di paduli avvistati dalle parti di Arcore!!!

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  3. Sono andato anche io ad esercitare il mio diritto a farmi cogl....a voare volevo dire :D prima delle 12 di ieri.

    Adesso siamo al 41,1.

    dovessimo anche raggiungere il quorum è comunque un segnale in equivocabile.
    Alla gente non frega un c...avolo di niente della "cosa pubblica".

    E' buona solo a lamentarsi dopo quando il piccolo interesse di quartiere viene toccato.

    Tutto il male che dovesse venire da qui in poi, ce lo siamo meritato tutto.

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  4. p.s. chiedo scuso per gli errori dovuti alla fretta, sembro bacco.

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  5. Vediamo come finisce col quorum. Peró resta un aberrazione il fatto che si debba dipendere da chi non vota.
    Chi non vota non esiste e non deve essere contato. Punto.

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  6. Concordo sul quorum.
    In teoria è il massimo della democrazia, in pratica il massimo dell'immobilità.

    Si potrebbe argomentare parecchio su questo principio.

    Da un lato chi non si prende la briga di andare a votare ed esercitare il suo dovere e diritto, non merita nemmeno di entrare nel processo decisionale.

    Dall'altro, è giusto abbattere il quorum e far così passare un refereundum al quale partecipa una piccola parte della popolazione?


    Alla base di tutto c'è sempre lo stesso problema.
    Il cittadino italiano.

    Per questa volta però pare che il quorum sa stato raggiunto.

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