giovedì 14 gennaio 2010

Ancora qualche considerazione sui bamboccioni


Tanguy - comedie française ,
à 28 ans, il habite toujours chez ses parents.


Il bamboccione è percepito, credo giustamente, come una figura negativa. Ma restare nella casa dei genitori a determinate condizioni può anche essere una scelta da non demonizzare. Andiamo con ordine.

Mi ha colpito l'altro giorno una considerazione di mia madre. Voi non avete la percezione, mi ha detto, di quanto pesi sul bilancio familiare la presenza in casa di una o due persone in più. In termini di maggiore spesa, di bollette più care, di costi maggiorati.

Questo è un elemento dell'equazione che tende a sparire quando si parla di giovani e meno giovani che continuano a rimanere nell'abitazione della famiglia d'origine in quanto più economico. Certo, ma solo perché i nostri costi se li accolla qualcun altro.

Si discute spesso della pigrizia di una generazione, a detta di molti immatura, abituata a vivere nel benessere materiale al quale non intenderebbe rinunciare per emanciparsi. I cosiddetti bamboccioni, che per il loro approccio indolente ed immaturo si sono guadagnati molte critiche.
Hanno un atteggiamento predatorio nei confronti del tempo e delle risorse dei genitori, si dice. Mangiano e bevono gratis, consumano, trasformano le nonne in baby sitter. Si comportano come se disponessero degli anziani a loro piacimento. La permanenza sotto il tetto paterno così concepita diventa un innaturale prolungamento dell'adolescenza.

Il bamboccione è ormai l'eroe negativo dei nostri tempi. Condividere il tetto con i propri genitori non è però un crimine di per se.
E' dimostrato infatti che coabitare è più economico. In proporzione si risparmia su riscaldamento, elettricità, ci sono meno sprechi alimentari, si può in più persone condividere la stessa auto. Abitazioni più grandi costano in proporzione meno di quelle di taglia ridotta. A livello globale la presenza di famiglie più numerose riduce la domanda di alloggi spingendo in basso i prezzi.
Magari è questa la ragione della campagne martellanti dei media molto sensibili agli interessi delle lobbies immobiliari.

Il problema dei bamboccioni non è però la condivisione in se. Si può andare ad abitare con amici o estranei. La differenza è che amici o estranei non ti stirano le camice e non ti fanno il letto.
Ma se si utilizza l'alloggio paterno alla stregua di un luogo fisico dove ognuno è independente ed ognuno si fa carico di una equa fetta di incombenze domestiche, anche quelle finanziarie, allora il discorso cambia. A quel punto anche gli anziani iniziano a trarre giovamento dalla presenza delle persone più giovani. Beneficiano anch'essi della riduzione dei costi ed hanno qualcuno a cui lasciare il gatto quando vanno in vacanza. Non vedono la propria esistenza appesantita, ma semmai alleggerita, da incombenze, anche economiche, che di norma non gli spetterebbero più.

Io non sono partito per necessità, per la situazione italiana che comunque mi fa incazzare molto. L'avrei fatto comunque anche se fossi nato nel migliore dei posti possibili. Avrei comunque ritenuto inaccettabile il fatto di conoscere solo ed esclusivamente il luogo dove sono nato. Se qualcuno mi dovesse mai domandare un consiglio gli direi di partire, di scoprire il mondo, di sperimentare, di esplorare. Quanto prima. Se ho un rimpianto è quello di averci messo troppo per decidermi.

Però si deve essere in anche condizione di decidere di non farlo. Mai la scelta dovrebbe essere dettata da necessità.
Non riesco a digerire la retorica della flessibilità a senso unico, quando ti dicono che no, mica il lavoro puoi aspettare di trovarlo sotto casa, che bisogna essere pronti a spostarsi per lavorare.
I meridionali devono spostarsi al nord, gli italiani all'estero.
I bamboccioni sono criticabilissimi ma che le condizioni esterne siano oggettivamente sfavorevoli è un fatto su cui si glissa con disinvoltura. Precarietà, salari spazzatura, costo degli alloggi sproporzionati ai redditi, mancanza di un welfare orientato ai giovani.
E' bella la mediocrazia. Sta a fare le lodi sperticate di un sistema economico che produce tutto ciò ed al tempo stesso si accanisce contro tutte le forme di autodifesa messe in piedi da chi ne è vittima.

Per la cronaca il bamboccismo ormai è un fenomeno globale. Ce ne sono in Francia, ce sono in Giappone. E' infestato da bamboccioni con gli occhi a mandorla il Giappone. Con la disoccupazione al 10% anche gli Usa sono molto a rischio.
Se il fenomeno è così diffuso forse, viene da pensare, le cose sono più complesse di come vorrebbe la vulgata comune. Con buona pace degli immobiliaristi.

9 commenti:

  1. il termine da Padoa Schioppa "cognato" è oramai di uso comune.

    ma da dove nascono i bamboccioni?

    in Germania lo Stato favorisce l'uscita dei ragazzi dal nucleo familiare.
    li finanzia a patto che gli studi siano portati avanti con profitto.

    in Olanda idem,
    ho un amica Italiana che vive con un ragazzo Olandese.
    lei lavora, lui studia e paga la sua parte di spese con il sussidio da studente.

    e vivono insieme. VIVONO.
    (in Olanda è più difficile entrare all'uni ma se non vuoi studiare, sei indirizzato all'avviamento professionale con altrettanto profitto)

    lo studente fuori sede a Napoli dove alloggia? come si sostiene senza la famiglia?

    Lode ed Onore a chi ha lavorato e lavora per pagarsi gli studi perché non avrebbe potuto fare altrimenti.

    Ma chi dà dei bamboccioni (ce ne sono) dov'è quando si tratta di sostenere i volenterosi? quelli meritevoli?

    E' un fatto noto come a Roma e Napoli sono trattati gli studenti, la giungla di stanze in condivisione affittate a nero a prezzi assurdi.

    Esempi di ragazzi e ragazze che conosco di persona ce ne sono, e chiunque ha degli amici fuori sede o è stato egli stesso fuori sede.

    Quindi se da un lato c'è chi si adagia, dall'altro c'è anche chi non vorrebbe ma parte con la zavorra.

    p.s. non avevo mai pensato la vivere in famiglia come ad una tendenza d'avanguardia, che da l'opportunità di condividere l'auto e risparmiare razionalizzando le spese...

    p.p.s. tu ce l'hai proprio con il mercato immobiliare eh? :P

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  2. Proprio cosí. IL fenomeno non è solo italiano ma in Italia le cose vanno peggio che altrove per tutte le ragioni che hai elencato.

    La lettura in chiave ecologica me l'ha fatta venire in mente un intervento di Fulco Pratesi del WWF di qualche tempo fa sull'argomento.
    Io continuo a preferire l'emacipazione dei giovani peró a volta il rimanere sotto il tetto paterno è una specie di legittima difesa contro il deterioramento della situazione.

    Non ho niente contro il mercato immobiliare inteso come attività economica finalizzata alla vendita ed all'acquisto, né alle professioni ad esso legate.
    Sui valori da esso raggiunti invece si. Sono sprorzionati ed ingiustificati, e stanno avendo un impatto sociale molto pesante.
    Ti cito un dato.
    In Italia esistono 30 milioni di alloggi contro 24 milioni di famiglie.

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  3. 30 milioni di alloggi, contro 24 milioni di famiglie...e i prezzi continuano a salire.

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  4. http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/18/news/figli_d_europa-1988968/

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  5. Per fortuna il post l'ho scritto prima della sparata di questo povero imbecille
    (Brunetta).
    Almeno non si puó dire che sono prevenuto contro di lui.

    L'equivoco di fondo è sempre quello. Confondere la semplice convivenza con il farsi fare da balia dai genitori.

    Interessante il fatto che l'Irlanda sia messa più o meno come Spagna ed Italia. Dice l'articolo che la cosa sarebbe da imputare al peggioramento della situazione economica.
    Una prova in più del fatto che il fenomeno dipende in maggior misura da fattori oggettivi esterni, e molto meno da elementi soggettivi e culturali.

    Grazie per la segnalazione.

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  6. Di Nulla, il tuo post è molto interessante.

    Ti segnalo un altro link, che mi ha fatto pensare sempre al discorso di "convenienza" ma convenienza reale, di una convivenza prolungata.

    http://www.corriere.it/solferino/severgnini/10-01-21/04.spm

    I miei nonni vivono circondati dai figlio, quelli materni li ho due piani più sotto, nonno Top invece dista 5 minuti a piedi.

    I nostri genitori, che adesso sono giovani, tra 20 anni cos'avranno.
    proprio oggi sono andato a fare la spesa a mio nonno.
    tra 20 anni se io e mia sorella non saremo quì, chi andrà a fare la spesa a loro?

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  7. ciao vinz, eccomi sul tuo blog! non solo mi piace molto, ma condivido quello che dici sulla necessità di viaggiare e scoprire. a volte sembra che la società pone un unico dilemma possibile nella vita di un giovane, cioè "stareacasadeigenitori/andareaviveredasolo" mentre io credo che la cosa più importante sia scoprire e conoscere.

    In secondo luogo il commento di TopGun tocca un tema davvero delicato per me, cioè la lontanaza dalle persone care ed i relativi sensi di colpa. Ebbene questo fa parte del gioco di diventare grandi e scegliere la propria vita! ê sicuramente più rassicurante e piacevole (almeno per i genitori) avere i figli a 5 min da casa, ma i figli? è questo che vogliono? io vivo da diverso tempo all'estero e da 10 anni lontano dai miei, e devo dire che ho sempre molta invidia per i miei amici di liceo che vivono ancora a casa dei genitori (del resto abbiamo "solo" 28 anni) o nella casa accanto, mentre loro invidiano me. La realtà è che stare lontano da casa (per lavoro, studio,voglia di conoscere il mondo etc) è difficilissimo. ed a volte molto doloroso.

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  8. @TopGun.
    Siamo sempre lí. Le cose sono sempre più complesse ed articolate di come spesso le si descrive.
    Per cui queste campagne che partono ad intervalli regolari mi fanno alquanto storcere la bocca.

    @chechi,
    E' cosí. La scelta dovrebbe appartenere agli individui, alla sensibilità personale.
    Io 'faccio il tifo' per l'emacipazione. A patto e condizione che non siano Padoa Schioppa o Brunetta a dircelo. Il loro mestiere sarebbe quello di mettere le persone nelle condizioni di restare, non di fare prediche, o sparare idiozie. Vietare per legge...ma abbiamo finito le camice di forza in Italia?

    Cmq...grazie per il tuo intervento. Il tuo blog te lo linko anche da qui. Se poi ti dovesse interessare avere una recenzione/intervista contattami in privato.

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  9. "Avrei comunque ritenuto inaccettabile il fatto di conoscere solo ed esclusivamente il luogo dove sono nato. "
    E' lo stesso per me. Bel post Vinz. Condivido anche la visione ecologica del condividere le case tra piu' persone ma non necessariamente con i genitori che ti fanno da camerieri, ed infine che chi vive con i genitori ma aiuta economicamente e non si fa servire migliora la vita sua ed anche quella dei genitori.
    Concordo in pieno insomma!

    Anche sul fatto che Brunetta sia un _oglione!

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