giovedì 18 luglio 2013
Le livre des Rabinovitch
Consigli per la lettura; Le livre des Rabinovitch di Phippe Blasband. Si raccontano le vicende di una famiglia ebrea. La saga si stende su tre generazioni, dai primi anni venti fino ai giorni nostri. Bruxelles e la storia del secolo passato fanno da sfondo.
La peculiarità del romanzo è la sua struttura narrativa. In ognuno dei capitoli ciascuno dei membri della famiglia diviene narratore delle proprie vicende, seguendo l'ordine delle posizioni nell'albero genealogico.
Si comincia con la storia di Zalman, il capostipite e del pogrom che gli costa la vita. Segue la narrazione di sua moglie, Lea. La fuga dalla Polonia e l'approdo casuale in Belgio, l'infanzia dei quattro figli fino allo scoppio della guerra.
Elie, il primogenito è il personaggio chiave. Il pilastro centrale su cui si poggia il romanzo.
Dopo la morte del padre ancora bambino dirige la fuga della famiglia dalla Polonia. Certo, sottovaluta il pericolo del nazismo, non comprende appieno la drammaticità della guerra, sbaglia fatalmente nello scegliere quale è il familiare che deve essere salvato da se stesso. Ma che resta il punto di riferimento, il trait d'union, che li tiene insieme. Colui che si sostituisce al figlio Nati, surrogandone i doveri di padre, nello sbloccare l'esistenza di Ernst, il nipote prediletto.
La visita al suo capezzale è il momento di riferimento temporale di quasi tutti iracconti.
Poi viene il breve quanto tragico racconto di Rifka. Poi quello di Sarah vittima della sua bellezza. Quello di Arie, l'ultimo genito, altro personaggio chiave del libro. Infine ci si appropinqua ai giorni nostri con le storie dei membri di terza generazione.
Blasband è bravo a calarsi nella soggettività di ciascun personaggio. Ognuna delle recite è diversa dalle altre per stile, linguaggio, modo di narrare. Ciascuna di esse costituisce uno sguardo retrospettivo verso eventi passati dove il filtro dei ricordi associato a dimenticanze, dicerie, voci non confermate, pettegolezzi, omissioni volute contribuisce a creare zone grigie. A quel punto la certezza dei fatti lascia spazio all'interpetrazione creativa del lettore. È Arie figlio di Zalman o del polacco? E cosa gli è realmente successo dal momento in cui si separa dal fratello a quando riappare nel 51? Come è morto Rozman?
Certo i racconti sono costruiti in modo da complementarsi ma la mancanza di un filo conduttore unico non toglie nulla alla piacevolezza della lettura.
Un difetto? Non è ryanair friendly.
Vale a dire, non c'è la versione per il Kindle.
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