domenica 30 novembre 2014

Oltre i confini della sindrome



Sentire la mancanza del Ciobar a Bruxelles è come lamentarsi di non trovare a Napoli la pizza ananas, mais e ketchup.
Anche questa frontiera della lamentazio pare essere stata valicata. Proprio mentre dicembre si annuncia con una giornata fredda. Toni grigi, nuvole basse e umidità che ti entra nelle ossa. Il clima perfetto per una cioccolata calda.

Da qui la risoluzione di inizio mese.
Che non è quella di fare la cioccolata calda senza Ciobar. Skill già largamente acquisito.
L'idea è quella d'imparare a fare la pizza. Senza aiuti e senza preparati. A prova di Report partendo dagli ingredienti base. Nel pieno rispetto dell'ortodossia napoletana.

Dovessimo riuscirci ci resterà comunque la (mancanza della) mozzarella di bufala per lamentarci.

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A proposito di nebbioline, mi è sembrato di vedere il Milan giocare in casa con la maglia giallo piscio-di-gatto, stile cravatta di #gallianiOut (senza mai dimenticare #berlusconiOut).
Ma era solo per trarre in inganno l'arbitro e spacciarsi per la Juve con la seconda maglia.

giovedì 27 novembre 2014

Non è Francesco


Le spiego che non si tratta di me. Non ho inviato nessun CV, né ho ricevuto alcun invito per colloqui. E che volendo sarei un IT.
-Sicuro?
-Sicuro.
Richiama dopo un'ora.
-Scusi ma qualcosa non torna. Non è lei VinzInBxl? Non è nato il …[segue riferimento a celebre solstizio estivo sperduto nei decenni di secoli andati]..a..[segue menzione di ridente paesello ben noto ai più]? E non ha come indirizzo email: coleicheinviaituoiCVsenzamancodirtelo@unqualchecommodore64polacco.pl ?

Le spiego che tecnicamente l'indirizzo non sarebbe sbagliato ma che lo consulto poco. Che uso invece con più frequenza maritodiquellachecontrollalemailunavoltaalmese@serverultraperformantenuovodizecca.it

In breve, puó capitare che qualcuno ti chieda se sei tu quello che ha inviato un CV per la posizione di assaggiatore di cibo per cani, o per quella di spolveratore di dinosauri, o per quella di costruttore di polli di gomma (vedi mestieri strani). Basta non fare domande ulteriori. E se ti ringraziano, rispondi 'non c'è di che'.

-E comunque non è un problema che lei è un IT. Rientra comunque nella job description "Posto di lavoro". 

domenica 23 novembre 2014

Chiavi & Chiaviche


Settimana pesante. Niente di meglio che chiuderla, bloccati sul pianerottolo, con la serratura della porta di casa incriccata.

Pensi che è proprio questo uno dei momenti in cui  abitare in un popoloso condominio dovrà pur servire a qualcosa, che in fondo conosci quasi tutti, che non dovrebbero mancare persone pronte ad aiutarti.

Come, ad esempio, il portiere dello stabile(i). Se non fosse che è venerdì pomeriggio. Volatilizzarsi, come un stormo di fagiani al primo sparo del cacciatore, è il numero che da sempre gli riesce meglio. Alle cinque si dissolve nel niente, parte per un'altra dimensione da cui rientra il lunedì alle 8.

O la vicina(ii). Non Little Susie, l'altra, quella buona. Compagna di cento drink e di mille complotti contro i vari ladruncoli di condominio piccoli e grandi. Spiega che mi avrebbe aiutato molto, ma molto, volentieri. Avesse saputo come. Purtroppo non sapeva.

Ci sarebbe ancora Boguscia [nome tipicamente polacco, come sempre inventato]. Ricordo qualcuna vantarsi di avere pochi amici ma buoni. In prima fila la fidatissima Boguscia(iii). Che se non avesse appuntamento per andare al mercatino, quello cool, si sarebbe molto volentieri fatta in quattro per aiutarci. É che non è la nostra giornata fortunata.

E mentre la classe media degli expat è impegnata a fare altro, l'uomo della provvidenza finisce per essere, come sempre, un qualche colletto blu di origine immigrata. Si materializza nelle sembianze di un omone grande e grosso, baffutto e capelluto. Identico agli idraulici dei film porno degli anni 80. Lo vedo uscire dall'ascensore, con gran nonchalance, alla ricerca di una qualche coinquilina.

Gli chiedo se sa di chi mi potrebbe aiutare. Si fa dare la chiave. Con un paio di scaltri movimenti rotatori del polso, sblocca il congegno e apre la porta.
Mi spiega che la serratura è rotta. Che ci è riuscito lui perché lavora nelle costruzioni. Che chiamare qualcuno mi sarebbe costato 700€ e che ora invece me la sarei cavata con un centinaio. E che lui, capiscimi-a-me, abita al pian terreno.  

Tutto è bene quel che finisce bene. A conti fatti si è trattato di un proficuo addestramento di poco più di un ora su quello che realmente significa abitare all'estero.
E comunque non me lo aspettavo così movimentato il pianerottolo.

giovedì 20 novembre 2014

A Lussemburgo a sua insaputa /2


Se vado da qualche parte in vacanza ritorno convinto che in fondo è un bel posto e che ci vorrei venire a vivere. Se invece ci vado per lavoro mi piace quasi come Tor Sapienza.

Strano posto il Gran Ducato.
I prezzi sono quelli di New York, dimensione e provincialismo quelli di Battipaglia.  PIL pro capite più elevato d'Europa, decoro borghese e tutti a casa alle 8. Bruxelles al confronto sembra Formentera.
Il tutto con la doverosa eccezione della strada dell'hotel con spacciatori al pascolo, andirivieni di balordi, bar dagli interni schermati da tende e quattro vegliardi che sbavano per la barista del bar dell'albergo.

***
-L'iva al 3%?!!
-Perché in Italia quant'è?
-21, 22, 23..boh. Comunque molto.
-Ecco perché gli italiani vengono qui a frotte!

Ma non è affatto vero che vengono per l'Iva, almeno quella al 3%. Più facile che ci vengono per quella dietro le tendine dei bar di cui sopra. A conti fatti se lo sconto fiscale te lo trovi più che compensato dall'incremento del prezzo non cambia granché, anzi. Qui ci si puó quasi notare lo zampino di Dooh Nibor[*], l'eroe del liberismo.
Vengono perché sono alla canna del gas, quel tanto che basta.

Una cosa mi sento di smentire, che a Lussemburgo non ci sia trasparenza. Ce n'é moltissima invece. Tantissimi uffici hanno la facciata quasi interamente in vetro. Dalla strada si possono osservare i tavoli, i computer, il via-vai degli impiegati. Qui i capi le segretarie le molestano in  diretta su RTL.
Quando si dice luoghi comuni.

 [*] Robin Hood alla rovescia. Scema e com'è mi tocca spiegarla








domenica 16 novembre 2014

Intelligenze superiori


C'è poco da fare.
Quando la spesa la fa lei almeno il 10% se ne va in acquisti impulsivi. Stavolta se ne è tornata con Scienze&Vie di novembre.
La copertina parla dell'intelligenza artificiale che avrebbe superato quella umana. Già adesso e non in un futuro remoto da blockbuster. La rivista prova a dimostralo con 14 pagine di esempi ed articoli.
Si prenda Il blog di Marlowe. Ogni giorno decripta l'attualita con incredibile ricchezza di citazioni e links. Non mancano ironia, humour e a volte anche punte di sarcasmo. Niente di così strano, a parte il fatto che il redattore è un software.

Mentre rifletto intensamente su questo è altro, odo un urlo lancinante dal piano di sotto. É la vicina. Il bimbo dovrà aver fatto un paio di passettini di corsa nel corridoio o si sarà fatto sfuggire un giocattolino.
Mi sovviene che ha ripreso (la vicina non il bimbo) con la bella abitudine di mettere melodie celestiali alle 6 dei giorni festivi al motto di oggi-è-sabato-e-domani-non-si-va-a-scuola.

É la stilettata finale, il colpo del KO. Alzo mentalmente bandiera bianca e concedo la vittoria alla rivista. Hanno ragione loro, le macchine sono più intelligenti degli umani. Il fatto è che qui, spessissimo, un aspiratore robot basta e avanza.

giovedì 13 novembre 2014

A Lussemburgo a sua insaputa

Fatturazione creativa su Carta di Credito: (a) Autonoleggio Brindisi , (b) Navetta Bruxelles-Charleroi
É un depistaggio, ma a fin di bene. É per impedire che da un estratto conto si riesca a tracciare i movimenti reali di qualcuno.
Fitti un'auto a Brindisi e la fattura  spunta a Wexford. Prendi una navetta per Charleroi ma a tua mamma puoi raccontare che eri in Lussemburgo. 
Non è elusione fiscale. É protezione della privacy.

L'altro giorno mi ferma per strada una ragazza. Mi offre in regalo una copia de Le Soir. Le dico 'grazie'. Mi risponde 'non c'è di che'.
"Come il Lussemburgo aggira il fisco Belga" strilla il quotidiano. Si riferiscono ai Luxembourg Leaks. Si è appena scoperto, con incredibile sussulto di lucidità e consapevolezza, che il Lussemburgo è un paradiso fiscale. Proprio il giorno in cui il suo pluridecennale primo ministro Junker varca la soglia della presidenza della Commissione Europea.
Quando si dice folgorazioni sulla via per Damasco.
Vedere la stampa della city strapparsi le vesti per la concorrenza fiscale sleale tra stati resta spettacolo molto bello. É come il mostro di Firenze che fa prediche sull'inviolabilità della persona.

Giusto per restare in tema di folgorazioni sulla via per Damasco (ma anche su quella per Wexford, ma anche su quella per il Gran Ducato), ho appena scoperto che ad agosto fa mediamente più caldo che a novembre. E non da oggi, da sempre.

Prossimo scoop di Le Soir:
come il cioccolato fondente a colazione fa ingrassare più di muesli e uva passa.

domenica 9 novembre 2014

Il suo sobrio attento-alla-linea matrimonio brussellese

Albe infuocate

Inviti inviati in settimana per il weekend.

Idilliaco castello con parco e laghetto in piena città, che se non ti davano l'indirizzo non lo avresti  scovato nemmeno nei sogni.

Ristorante haute cuisine che se non te lo dicevano non lo avresti trovato nemmeno facendoti tutta la commune a carponi.

Coppie miste che se tra lui e lei non c'è almeno un continente di mezzo non è bello.

Cerimonia civile con prete cattolico come testimone.

E bimbo che devi prendere di peso e portare fuori, rosso paonazzo per la vergogna come un'alba autunnale? 
Quella è l'unica cosa uguale a qualunque latitudine (vedi il suo grosso grasso matrimonio pugliese).

giovedì 6 novembre 2014

Bruxelles val bene una manganellata

La manifestazione di AST a place du Luxembourg.

Le manifestazioni a Bruxelles, per vicende italiane avvenute in Italia, hanno sempre un non-so-che di surreale. Sono strane, sembrano fuori posto, incomprensibili, quasi senza senso.
Si rimpiccioliscono, nel contesto del palcoscenisco internazionale e finiscono per trasformarsi in scampagnate fuori porta, quasi in gite scolastiche andate a male.

Due settimane fa la manifestazione dei curdi per Kobane ha riempito lo spazio, ha fatto vibrare l'aria. A nessuno è riuscito di non accorgersene.
E invece gli operai di AST. Lí ai bordi dell'aiuola, in silenzio, senza cartelli in inglese o francese, senza volatinaggio per spiegare a chi passava di che si trattasse. Tutti fermi dietro uno striscione in italiano spiegazzato a malapena leggibile.
Sperduti e inosservati nel trambusto della piazza all'ora di punta.

Condividevano lo spazio con un'altra protesta, giusto dietro di loro.
Erano colombiani, protestavano per un recente massacro, 80 morti mi è sembrato di leggere. Chiedevano giustizia.
Sono passato accanto ai manifestanti.
Ho sentito uno di loro girarsi verso i Colombiani e dire "Dateci l'erba" sghignazzando.
Dicevamo? Gita scolastica andata a male?

domenica 2 novembre 2014

Di vacanze, albe e loculi


Andare in vacanza è utile. Ti permette di chiarirti le idee sul concetto stesso di vacanza. Nient'altro che una dimostrazione pratica di tutto quello che potresti fare e che non fai, che potresti avere e che non hai.
Perché devi trascorrere il grosso del tuo tempo vigile in un loculo, in castigo, faccia-al-monitor.
Perché non hai saputo trovare niente di meglio che vendere il tuo tempo per denaro.

Poi certo ritrovare Bruxelles in piena primavera postuma, col clima mediamente mgliore di quello avuto in Puglia, aiuta a sollevare lo spirito.
Il bimbo stamane seduto davanti al finestrone del soggiorno,  mentre il sole spuntava da dietro lo skyline sdentato dell'est brusselese, ha esclamato "wow" con davanti lo yogurt quotidiano.

E comunque domani loculo.